Indagato nel retroscena di questa pratica diffusa del web marketing, cioè l’acquisto di click e quindi visite, resta aperta la domanda posta agli addetti ai lavori
COME MAI UN DATO TECNICO ALTAMENTE E POCO ETICAMENTE MANIPOLABILE, RESTA ED E’ A TUTT’OGGI UNO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO NELLE DECISIONI (avete letto molto bene) DI CARATTERE STRATEGICO PER LA VITA E LA MORTE DI UN PROGETTO ARTISTICO?
Sicura che prima o dopo qualcuno risponderà con qualche invenzione, altri cambiando atteggiamento nei confronti della musica (atteggiamento a cui auspichiamo con tutto il cuore), propongo una Pt.2 dell’articolo “dati web malleabili (come il pongo)”, volta a mettere in luce, come vivere serenamente la propria attività di auto promozione on line.
A questo fine e per semplificare il processo di comprensione, propongo una sorta di vademecum costituito da domande e risposte.
Prima di addentrarmi nel vademecum, vorrei esporre una mia riflessione sul concetto di auto promozione.
Cosa intendiamo esattamente per auto promozione?
Auto promuoversi, significa metaforicamente prendere il timone della propria nave e guidarla dove reputiamo più opportuno. Essere padroni delle nostre scelte e consapevoli delle nostre possibilità.
Una visione più concreta mi porta a dirvi, che si tratta di una normale attività di promozione di noi stessi gestita da noi medesimi, attraverso nuovi media e media classici, con la quale un individuo o un gruppo di individui che abbiano un servizio o un prodotto da promuovere, si propongono con i propri mezzi.
Normalmente la promozione avviene nel momento in cui abbiamo la necessità di far conoscere l’oggetto in questione, al fine di commercializzarlo. Altre volte avviene quando dobbiamo far conoscere qualcosa / qualcuno, per stabilirne l’identità rispetto ad una certa area di interesse.
Un artista cercherà di promuoversi per farsi conoscere nel proprio ambiente, utilizzando ciò che in quell’ambiente ha maggiore rilievo: un musicista ad esempio regalerà della musica, un fotografo delle fotografie, un consulente tecnico dei video tutorial, una fabbrica di latticini dei prodotti per le scuole elementari della provincia, una palestra delle ore gratis per testare i servizi… Sono solo alcuni esempi per spiegare delle situazioni tipiche.
Quando qualcuno si occupa della tua promozione, come ad esempio un ufficio stampa o un produttore (e/o strutture complementari), non è più auto promozione, poiché realizzata da qualcuno per te…
La finalità di tale processo di promozione, è sempre la stessa: farsi conoscere.
Quando l’oggetto del nostro lavoro di promozione è conosciuto, allora la promozione potrà essere finalizzata alla vendita.
Quello che ho espresso in sintesi nelle righe precedenti, è l’ABC della promozione applicata nel contesto Musica HipHop / settore indipendente.
Una domanda spontanea che dovrebbe sorgervi è: che senso ha promuovere qualcosa che non ha alcuna finalità, se non farsi conoscere? Che senso ha che io faccia conoscere qualcosa, se poi non godo in alcun modo dell’azione di (auto) promozione?
Magari per alcuni questa potrà sembrare una sequenza di domande banalissime.
Se ciò fosse però, e in particolare parlando dell’ambiente della musica indipendente, non saremmo tempestati di spam e di richieste di adesione a fan page “del nulla travolto dal proprio egocentrismo”, cioè dell’esercito di persone (di ogni età sia ben chiaro) che del fatto di essere un artista o tentare di esserlo, ha capito che deve stracciare i marroni al mondo svariate volte al giorno per essere certa, che almeno qualcuno vada a dar credito alle sue boiate….
Zero live, zero sbattimento reale, zero attitudine.
Sì, lì fuori amici c’è la vostra opportunità, ma non la otterrete per asfisia!
Questo esempio molto semplice e pratico, che sicuramente vi avrà riguardati, o da una parte o dall’altra della “barricata”, è un ottimo punto di partenza per il vademecum di cui parlavo all’inizio.
Ovunque esista un atteggiamento di tipo promozionale, vi è in fondo un’attitudine di tipo imprenditoriale. Sia questa “impresa” una no profit dedita alla beneficenza ed ai progetti sociali, sia questo imprenditore un “money maker”, il target finale sarà “recuperare l’investimento”, “fare soldi”, “ottimizzare il budget”.
Dispiaciuti di leggere questo e non sentire parlare di “essere rispettati” e tutti i discorsi romantici che ci siamo fatti per tanto tempo?
Un po’ dispiace anche a me, ma mi hanno chiesto di scrivere degli articoli realistici e finalizzati a informare e migliorare le conoscenze dei lettori sul come gestire in modo coerente un progetto personale, non certo raccontare la storia (bellissima!) di Cenerentola.
Dei concetti espressi qui sopra, ne parlano tutti i super nigger che ascoltate con frequenza, buona parte degli MC che vi gasano sono imprenditori di se stessi, buona parte delle etichette indipendenti che producono la musica con cui consumate le vostre casse o le vostre cuffie, sono potute arrivare a quel punto grazie a una combo action di marketing e comunicazione, quindi grazie ad una presa di coscienza di sé stessi rispetto al mercato di riferimento, molto simile a quella che vi sto proponendo di applicare.
Piedi a terra quindi e focus on su: COME VALUTARE OBIETTIVAMENTE I RISULTATI OTTENUTI E COME AUTO-PROMUOVERSI IN MODO EFFICIENTE.
Se vi siete messi in gioco in qualche modo, sapete benissimo che se esiste un investimento di denaro ed energie o come spesso accade entrambi, dovete raggiungere dei risultati, se non di guadagno reale, almeno di recupero dell’investimento e lo scopo di quest’articolo, è aiutarvi a capire quali sono risultati importanti e cosa davvero non vi servirà a nulla, nè come persone a breve e lungo termine, nè tantomeno in termini imprenditoriali.
Chiaramente se tra voi cari amici e amiche, vi è qualcuno che può permettersi di mettere tempo e denaro in un proprio hobby o progetto creativo, senza pensare ad un recupero dell’investimento: BEN PER VOI! Il mio articolo è rivolto agli altri: a quelli che sacrificano per investire su se stessi e che non possono permettersi di buttare nè il proprio tempo nè il proprio denaro verso il nulla.
VADEMECUM:
Come calcolo il costo del mio progetto?
Dovresti tenere conto delle spese vive (annessi e connessi per la realizzazione del progetto) ma anche del tempo impiegato (specialmente se tu lavori), e almeno a livello forfettario i costi per spostamenti, chiamate e tutto il resto. Tutto il resto, comprende ristorazione, stampa materiale cartaceo, spese web, costi attrezzatura (se l’avete presa per realizzare quello che avete in mente e non è effettivamente una fonte di guadagno per altri versi).
Ho conosciuto molta gente che mi ha detto: “Sai, ho fatto un disco con 700 €” ma alla fine mettendoci a confronto, abbiamo capito che avevano omesso tantissime voci, che invece personalmente e con valide motivazioni considero costi / investimenti.
E’ importante avere delle schede tecniche con le entrate e le uscite per un progetto personale a investimento (almeno ben chiare nel proprio cervello) per non trovarsi alla fine di un’esperienza valorizzante, non solo economicamente “spolpati”, ma quanto peggio “svuotati emotivamente parlando”. Quello che “svuota” cioè che fa sentire insoddisfatti e irrealizzati molti, è proprio il fatto di accorgersi alla fine di un progetto, di aver investito molto più di quello che si è potuto effettivamente ottenere, sia questo inteso come denaro, sia questo inteso come soddisfazione personale. Senza soddisfazione e gratificazione, la frustrazione è alle porte…Ed è il male peggiore per chiunque, poiché conduce senza ritorno all’odio e al fastidio verso tutti e tutto.
Consiglio di tenersi sempre “larghi” con i conti delle spese, nel caso migliore alla fine avrete risparmiato qualcosa.
Come posso valutare la possibilità futura di recuperare il mio investimento?
Anche se oggi il risultato di un progetto specialmente artistico, è un’incognita difficilmente calcolabile, cerca di ragionare almeno su un approssimativo possibile risultato. Anche nella formula da… a… Ti saranno utili eventuali considerazioni sulla volontà di investimento dei tuoi fruitori. Se ti rendi conto che chi ascolta la tua musica l’adora ma non pagherebbe mai per essa, perché invasato dall’investire solo in chi fa grandi numeri o al contrario sulla “super nicchia” (dove conta ancora lo schematismo lobbista), ragiona bene sull’entità del tuo investimento e considera un investimento modulare.
Posso permettermi di perdere questo investimento? Mi creerebbe dei problemi? Riesco ad immaginare una strada B complementare per il recupero dell’investimento?
E’ molto importante chiedersi tutto questo dall’inizio: se sai già che perdere il tuo investimento, ti creerebbe un danno economico molto consistente, considera sempre di ridimensionare le spese. Sul momento l’entusiasmo non ci fa rendere conto di questo, per cui si tende ad esempio a stampare 1000 copie (ma vale anche 500) pensando che solo attraverso i nostri contatti potremmo venderle e ripagare almeno le spese sostenute. Non è così semplice, e molti fattori fanno capire che la tendenza generale è quella di comprare poco e scaricare l’impossibile…
Se per te investire sul tuo progetto, è un impegno economico “sentito”, pondera le tue aspettative e ricorda che:
– a ristampare c’è sempre tempo
– i video hanno senso se sono decorosi e originali o il giorno dopo che sono usciti sono già vecchi
– se spendi per dei video e poi ti aspetti il grande risultato dal web, leggiti con attenzione la parte 1 di questo articolo e considera bene il senso delle tue aspettative…
– cerca di capire se il tuo prodotto finito potrebbe essere interessante per qualche distributore: il tuo ricavato sarà nettamente minore, ma almeno teoricamente avrai più chance di recuperare almeno le spese…
Conosco il mio target e qual’è l’area geografica a cui mi rivolgo?
Altro dettaglio oggi di vitale importanza: prima di partire con l’auto promozione “a muzzo”, prova a capire chi ti segue o potrebbe seguirti, quali sono le aree geografiche in cui c’è maggiore interessamento, dove potresti avere dei validi contatti per fare dei live in contesti gratificanti…
A volte si commette l’errore di rivolgere la promozione alla “nazione” e si ignora l’importanza di fidelizzare un’utenza localizzata. Non è sempre necessario, però è bene parlarne.
In altri termini: è vero che il web vi proietta “sul mondo” ma è anche vero che se non avete la forza di sostenere una promozione che deve diventare a questo fine aggressiva e precisa, sarà molto difficile che possiate sfruttare il potenziale di cui sopra…
Fermati e pensa: prima di partire a testa bassa a spammare il tuo progetto, chiediti dove stai andando. Non andare avanti a testa bassa, perché mai come in questi giorni, è di vitale importanza individuare un target (specie nei contesti di nicchia) e raggiungerlo.
Gli obiettivi di questa azione sono commerciali, promozionali o entrambi?
Risponditi onestamente e sappi che alla base di queste risposte, c’è la scelta del linguaggio di comunicazione idoneo per presentare te stesso e il tuo lavoro….
Si può sperare di ottenere dei risultati spontanei?
Certo! L’importante è capire che non pagano i numeri gonfiati, bensì la qualità del lavoro di auto promozione che avrai costruito intorno a solidi rapporti basati su interazione e scambio con un network di tuo interesse, costituito da Persone con cui avrai sempre l’intelligenza di gestire il feedback.
Uno dei fattori che pagano indietro maggiormente nel social networking è la GESTIONE DEL FEEDBACK.
Rispondete ai vostri utenti, parlate con loro, costruite un dialogo, fateli sentire IMPORTANTI e cercate di convincervi che il potenziale reale, è nel fatto di costruire relazioni con Persone ovunque nel mondo interessate a Voi. SIATE ORIGINALI! Non copiate le idee e gli status del prossimo se non per rivendicare dei pensieri comuni, fate sentire che avete tutta l’energia necessaria per essere ricordati come Persone con proprie attitudini e caratteristiche: tutto il tempo che impiegate ad assomigliare a qualcosa che c’è già, è tempo che nessuno vi darà mai indietro e alla fine, sarete solo copie di copie. Siate voi stessi, e per aspirare a grandi risultati spontanei, investite tempo per CONTENUTI VALIDI e CURATI.
Come si possono ottenere risultati spontanei dai socials?
Sopra ho accennato all’importanza di instaurare dei rapporti virtuali con i nostri utenti, a non ignorare assolutamente la reazione (negativa o positiva che sia) di chi interagisce con voi.
Una delle azioni in assoluto anti marketing, è ignorare la propria utenza.
Quindi 2- a chi non risponde agli utenti attraverso i propri canali on line, o meglio: se lo possono permettere solo artisti che hanno la possibilità di investire grosse somme per la promozione di se stessi attraverso canali di ampia fruizione (se uno dritto o rovescio sa di avere dei passaggi a 105, 101, Radio Deejay & C sul nazionale, effettivamente può anche fregarsene di costruire queste relazioni, anche se nel tempo saranno quelle che vi pagheranno indietro).
Per questi sarà importante il numero, per voi la qualità… E visto che la battaglia avviene ad armi dispari, giocatevela proprio mettendo sul piatto il vostro carisma personale.
Attirate a voi le persone per quello che siete. Puntate solo su ciò di cui potete davvero contare: voi stessi e le vostre capacità….
La condivisione sui social network può aiutarmi a raggiungere il mio target?
Sicuramente sì: gioco forza motivare tutti quelli che credono in te a supportarti. Tu metti in gioco i contenuti e fai lavorare con te i tuoi amici e conoscenti, che insieme costituiscono una parabola dal potenziale di trasmissione incredibile.
Spamma il meno possibile e investi tempo per comunicazioni private coi singoli.
A breve termine i tuoi messaggi pubblici stancheranno e sarai ignorato.
Se ti è accaduto e hai pensato che il mondo è terribile, ti garantisco invece che c’è ancora molta speranza, però anche tu devi consapevolizzarti che l’auto promozione non è spammare in modo selvaggio e dovresti orientare la tua auto promozione sul fatto di creare interesse per la qualità e l’originalità con cui ti proponi.
Esiste un metro di misura comune?
No. Impossibile. Non si può dire che un grande risultato è avere 20000 visite su youtube e 400000 su MySpace etc etc. Non funziona così. Il metro di misura deve essere soggettivo e personale, sempre che non vi stiate mettendo nel gioco del main stream. In quel caso, o chi investe in voi o voi, siate pronti a elargire il necessario per raggiungere rapidamente i “grandi numeri”.
D’altro canto abbiamo inteso che per suonare o avere spazio nelle poche realtà televisive e radiofoniche importanti rimaste, si devono superare dei numeri che non hanno nulla a che fare con quelli raggiungibili nel modo genuino di cui sto parlando…
Come capire se i risultati ottenuti sono validi?
Voi e solo voi sapere se il vostro feedback è o no quello che speravate.
Posso avere 5000 visite su YouTube e aver venduto 600 copie del mio progetto…
Perché suono molto, ho un bel network di contatti, gestisco bene le mie relazioni, mi do sempre da fare per farmi vedere e sentire anche in contesti fuori dalla mia nicchia (fondamentale per sopravvivere).
Posso avere 200000 visite e fare 2 concerti seri l’anno… Va da sè che non avrò venduto quasi niente, perché è nei live che gli artisti indipendenti hanno maggiore possibilità di proporre e vendere le proprie produzioni.
Ricordiamoci sempre che la vendita di Cd eseguita dal singolo artista-produttore di se stesso (o dal gruppo musicale), resta un ricavo netto, che non deve essere diviso con nessuno.
Quindi mentre il grosso deve fare grossi numeri per recuperare e guadagnare, perché le spese sono di più ma sono di più anche le persone che devono ricavare introiti dalle vendite, il piccolo con un piccolo risultato, ha la garanzia di un recupero dell’investimento e la possibilità di rimettersi in gioco.
Per questo insisto: non fatevi fregare dai numeri!
E’ proprio cadendo nel fallo dell’analisi del risultato, alterata da una “super considerazione” dei grandi numeri, magari rapportandosi a profili irraggiungibili in termini di investimento promozionale, che il singolo in buona fede, arriva spesso a manipolare i propri numeri on line… Dando credito a un meccanismo di valutazione (che riguarda voi stessi carissimi, quindi fate molta attenzione, perché la vostra azione è un boomerang) che invece dovrebbe seriamente crollare per ridare lo spazio dovuto al buon senso.
CONCLUSIONI
Sono infinite le possibilità di auto promozione, grazie al canale web e ai servizi gratuiti o a pagamento proposti dai social network.
In fondo dovreste solo chiedervi: Perchè mi voglio promuovere? Ho davvero un prodotto super oppure sono nella mediocrità totale?
Questo fatto per cui bisogna promuoversi a tutti i costi, è un messaggio che è arrivato senza dubbio a chiunque, ma privo dei perchè.
E così ci troviamo con milioni di aspiranti artisti e non ci ricordiamo quasi nulla di quello che ascoltiamo…
Ci rimane impresso Truce Baldazzi (cara persona per favore vi prego di leggere attentamente la mia frase che non ha secondi fini), sul momento perchè è grottesco e dopo perchè ha una storia personale complessa…. E di Baldazzi si strumentalizza la storia personale sfruttando l’eco del grottesco. Lo negate? Ipocriti.
Ci hanno fatto piano piano perdere la visione corretta delle cose, imponendoci di dimenticare la qualità e l’originalità a vantaggio dei grandi numeri e dell’apparenza.
Ripartiamo da noi, dal prendere coscienza di cosa è importante e cosa non lo è, in virtù di dove stiamo andando.
Proprio questo: potete dirigere la vostra nave verso altre acque, se quelle in cui vi hanno “parcheggiati” non vanno più bene per voi…
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